La nuova viabilità di Milano

Nei primi mesi di quest’anno, a Milano sono state introdotte una serie di modifiche alla viabilità urbana nell’ottica di quella politica che la Giunta comunale definisce ‘mobilità dolce’.

In effetti si è trattato di inserire, in una viabilità già congestionata, un nuovo attore: la pista, o meglio la corsia, ciclabile, che ha sottratto buona parte delle carreggiate al traffico automobilistico;   infatti si è provveduto a disegnare, lungo i principali assi di scorrimento urbani, una nuova corsia dedicata a quelli  che appaiono essere i veicoli preferiti dalla nostra amministrazione: biciclette e monopattini, nella convinzione che ciò potesse magicamente ridurre il traffico delle automobili e dei furgoni e abbassare drasticamente l’inquinamento.

Nella realtà è successo invece l’esatto contrario: corsi e viali si sono trasformati in anguste viuzze dove i bus faticano ad avanzare, i veicoli di soccorso restano imbottigliati, il traffico impazzisce e spesso diventa ingorgo,  i trasportatori non hanno modo di rifornire gli esercizi commerciali (che hanno visto calare  i clienti, che preferiscono la facilità di parcheggio che offrono i grandi centri commerciali), i traslocatori non riescono a posizionare i loro mezzi; in un parola un vero e proprio caos urbano.

Almeno sarà calato l’inquinamento?  Assolutamente NO; come hanno dimostrato anche i rilevamenti eseguiti durante il recente lockdown, le limitazioni al traffico hanno meno impatto sull’inquinamento di quanto la politica cittadina vorrebbe farci credere e sicuramente un traffico più lento e congestionato non inquina di meno, anzi.

Certo è che i pedoni e gli utenti delle piste ciclabili in questa situazione sono costretti a respirare i fumi di scarico  delle interminabili code che si formano a causa del restringimento sconsiderato di quelli che dovevano essere appunto viali di scorrimento.

Auspichiamo che l’amministrazione valuti i dati di questa che speriamo ancora si possa considerare come una sperimentazione con uno sguardo realistico e non ideologico e torni in qualche modo sulle proprie decisioni,

 

 

Federtraslochi Emilia

Nell’ottica di una sempre maggiore diffusione sul territorio, si è svolta ieri la prima riunione costitutiva per la nuova sede di Federtraslochi Emilia.

Ospitata presso la sede FAI di Parma, una delegazione di Federtraslochi Nazionale, guidata dal Presidente Giovanni Grillo, ha esposto obbiettivi e finalità dell’associazione, portando anche in Emilia l’esperienza delle sedi locali e nazionali già attive sul territorio.

L’occasione è stata anche utile per conoscere le problematiche specifiche del territorio in cui operano i nostri Colleghi emiliani e per riflettere su quelle che accomunano tutti gli operatori del settore: abusivismo, difficoltà burocratiche e differenze procedurali nella sosta operativa dei nostri mezzi, nuove normative in materia di emissioni.

Il Presidente ha riportato anche i risultati che in tal senso si sono ottenuti a Milano e che si stanno perseguendo anche nelle nuove sedi locali, auspicando che la costituenda sede emiliana si metta presto al lavoro nel comune interesse, ad esempio, di rendere praticabile ed agile l’accesso e l’operatività dei nostri mezzi nelle aree cittadine. Federtraslochi da tempo lavora per accreditarsi presso le pubbliche amministrazioni come associazione di imprese serie e professionali che hanno gli stessi interessi delle amministrazioni e che possano perciò essere garanzia di sicurezza per i lavoratori, per i cittadini e per tutte le strutture interessate.

Leonardo Lanzi,  presidente Fai Emilia, ha poi ricordato come sia importante distinguere il trasloco e le sue specificità nel più ampio mondo dell’autotrasporto e, soprattutto, come sia necessario vivere e partecipare nell’associazione, non essendo certo sufficiente il semplice  pagamento di una quota sociale.

Ampio spazio è stato dato infine alla questione ‘inquinamento’ con le nuove direttive sulla oramai prossima e graduale eliminazione dalla circolazione dei veicoli diesel per trasporto merci, che costringerà presto le nostre aziende a dover sostituire in tempi brevi le flotte, quand’anche costituite da mezzi ancora potenzialmente validi.

Su questo argomento, il Presidente Grillo ha esposto i risultati già ottenuti da Federtraslochi, come la deroga sino al 2027 per i veicoli speciali (autoscale, piattaforme, autogrù), e la necessità di far sentire le nostre ragioni, sia tecniche che economiche, nelle sedi politiche e amministrative, cosa che si può fare solo raggiungendo una significativa rappresentatività della categoria.

Molto si è fatto ma molto resta ancora da fare. E per poterlo fare bisogna davvero cambiare la mentalità di molti nostri colleghi ed assumere un atteggiamento positivo e propositivo, oltre che collaborare nell’associazione.

Questo, in estrema sintesi, il risultato dell’incontro.

Milano mette al bando tutti i veicoli diesel ??

MILANO: tutti i veicoli diesel al bando entro 3 mesi ?!

Con una mossa improvvisa quanto improvvida l’Amministrazione Sala sta preparando un’ordinanza che vorrebbe mettere al bando entro tre mesi  tutte le auto con motore diesel per poi arrivare, a breve se non a brevissimo, al bando di tutti i veicoli con la stessa motorizzazione.

Naturalmente ci saranno anche i nostri di veicoli, quei camion e quelle attrezzature (autoscale, piattaforme, autogrù) che tanto pesano sui bilanci delle imprese di trasloco e per i quali già abbiamo fatto grandi sacrifici per rinnovarli e passare a classi euro superiori o per aggiornarli con il montaggio di costosi filtri antiparticolato.

Anche parte dei consiglieri comunali si sono accorti della follia di questo proposito e qualcuno si è già esposto più o meno esplicitamente.

Il comunicato che vedete, e che potete consultare semplicemente cliccando sull’immagine,  porta la firma di Alessandro Morelli, esponente di minoranza del gruppo consiliare Lega.

Al di là di ogni considerazione politica, Federtraslochi non ha colore in questo campo, vi invitiamo a leggerlo e a farlo circolare tra i colleghi e a vigilare: qualora emergessero nuovi segnali in questa direzione diventerà urgente ed improrogabile una nostra decisa e comune azione in difesa del nostro diritto a lavorare e della nostra dignità di imprenditori.

Facciamo sentire la nostra voce e non lasciamo che provvedimenti così impattanti sulla vita delle nostre aziende ci passino sopra la testa senza che nessuno ci consulti.

Apertura nuova delegazione provinciale di Roma

  FEDERTRASLOCHI a ROMA

Anche nella Città Eterna è in via di costituzione la sede provinciale di FEDERTRASLOCHI.

Federtraslochi, costituitasi nel 1990, aderisce alla Conftrasporto – Confederazione del Trasporto, Spedizione e  Logistica ed è firmataria del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione.

La Federazione si prefigge, quale scopo principale, la tutela delle imprese di trasloco professionale, regolarmente iscritte all’Albo Autotrasportatori di cose per conto terzi, rappresentando in sede nazionale e territoriale presso le Autorità ed Amministrazioni, pubbliche e private.

La nuova apertura si inserisce nel programma di qualificazione professionale degli operatori del settore, la cui identità fatica ad emergere con le sue specificità dal grande e variegato mondo del trasporto generico.

Le particolarità del servizio che i nostri associati prestano alla comunità sono infatti tali da distinguere sia le proprie peculiari esigenze che il proprio impatto anche su questioni quali traffico, viabilità e sicurezza.

In quest’ottica, ad esempio, FEDERTRASLOCHI chiede che venga aperto anche a Roma, sulla scorta di quanto già avvenuto in altre importanti città italiane ed anche in funzione delle particolarità della nostra Capitale, un tavolo di confronto con l’Amministrazione su questioni cui normalmente il trasporto generico non presta particolare attenzione, quali le procedure e le modalità di concessione delle autorizzazioni alla sosta sia per carico e scarico che per l’installazione di mezzi operativi destinati al sollevamento di mobili ed altri elementi di arredo.

Altra questione sulla quale i traslocatori chiedono di far sentire la propria voce è quella dei divieti di circolazione per i veicoli diesel: infatti le differenze tra l’uso dei veicoli che fa il traslocatore (tipicamente molto limitata la percorrenza rispetto ai tempi di sosta) rispetto ad esempio ad un corriere (che gira la città in lungo e in largo tutto il giorno con moltissime rapide soste per le varie consegne, sono estremamente chiare agli operatori ma spesso non lo sono altrettanto per chi deve emanare norme e direttive che per la nostra categoria non sono solamente penalizzanti ma anche del tutto o quasi inutili per lo scopo per il quale vengono pensate.

Buon lavoro quindi ai colleghi di Roma, nella speranza che comprendano bene quanto sia importante aderire e partecipare all’associazione.

Apertura nuova delegazione provinciale di Torino

    Federtraslochi a Torino

Lo scorso 30 maggio, presso la sede FAI di Torino, si è costituita la sezione provinciale di FEDERTRASLOCHI di Torino e Cuneo, con l’adesione delle principali aziende di traslochi operanti nella zona.

Federtraslochi, costituitasi nel 1990, aderisce alla Conftrasporto – Confederazione del Trasporto, Spedizione e  Logistica ed è firmataria del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione.

La Federazione si prefigge, quale scopo principale, la tutela delle imprese di trasloco professionale, regolarmente iscritte all’Albo Autotrasportatori di cose per conto terzi, rappresentando in sede nazionale e territoriale presso le Autorità ed Amministrazioni, pubbliche e private.

La nuova apertura si inserisce nel programma di qualificazione professionale degli operatori del settore, la cui identità fatica ad emergere con le sue specificità dal grande e variegato mondo del trasporto generico.

Le particolarità del servizio che i nostri associati prestano alla comunità sono infatti tali da distinguere sia le proprie peculiari esigenze che il proprio impatto anche su questioni quali traffico, viabilità e sicurezza.

In quest’ottica, ad esempio, FEDERTRASLOCHI chiede che venga aperto anche a Torino, sulla scorta di quanto già avvenuto in altre importanti città italiane, un tavolo di confronto con l’Amministrazione su questioni cui normalmente il trasporto generico non presta particolare attenzione, quali le procedure e le modalità di concessione delle autorizzazioni alla sosta sia per carico e scarico che per l’installazione di mezzi operativi destinati al sollevamento di mobili ed altri elementi di arredo.

Altra questione sulla quale i traslocatori chiedono di far sentire la propria voce è quella dei divieti di circolazione per i veicoli diesel: infatti le differenze tra l’uso dei veicoli che fa il traslocatore (tipicamente molto limitata la percorrenza rispetto ai tempi di sosta) rispetto ad esempio ad un corriere (che gira la città in lungo e in largo tutto il giorno con moltissime rapide soste per le varie consegne, sono estremamente chiare agli operatori ma spesso non lo sono altrettanto per chi deve emanare norme e direttive che per la nostra categoria non sono solamente penalizzanti ma anche del tutto o quasi inutili per lo scopo per il quale vengono pensate.

Buon lavoro quindi ai colleghi di Torino e di Cuneo, nella speranza che comprendano bene quanto sia importante aderire e partecipare all’associazione.

Abusivismo nel trasloco

La sicurezza è importante, molto importante …

guardate questo breve filmato e poi fate le vostre considerazioni:

Certo, forse può anche far sorridere,  perchè in questo caso non si è fatto male nessuno (ce l’hanno messa tutta ma  non sono proprio riusciti a farsi male), ma bisogna necessariamente pensare a cosa sarebbe potuto succedere…

Sicuramente quel “traslocatore” non è un associato federtraslochi e forse lo possiamo anche considerare un caso limite, ma di operatori che non si preoccupano molto delle regole e neppure del comune buonsenso ce ne sono moltissimi in giro.

TRASLOCARE CON 100€ ?

 low cost ad ogni costo?

C’è la crisi e quindi bisogna cercare il risparmio ovunque sia possibile, ma pensare che si possa fare un trasloco con 100€, e farlo anche nei giorni festivi pare davvero troppo!

E sgomberare un appartamento o una cantina per 50€ ?

Non serve neppure prendere il pallottoliere, i conti proprio non tornano !!

Chiaramente non si tratta di operatori professionali ed il sospetto di essere di fronte ad un fenomeno di abusivismo e di lavoro nero è davvero forte.

Quello che forse è meno chiaro all’utenza è il livello di corresponsabilità e di rischio che l’affidarsi ad un traslocatore non professionale comporta.

Non tutti sanno infatti che il committente è solidalmente responsabile e che nel caso si tratti di un traslocatore non iscritto all’Albo Nazionale degli Autotrasportatori rischia il sequestro dei propri beni e multe salatissime !

Nel caso poi in cui ci siano danni o infortuni agli operai addetti al trasloco o a terzi, il committente rischia davvero grosso: se il traslocatore non è in regola con le normative sulla sicurezza o sulle assicurazioni sociali dei dipendenti, la responsabilità può diventare addirittura penale.

Vale la pena di rischiare o è meglio informarsi prima?