Traslocatori e imprese lanciano l’allarme: “Area B ci ucciderà”

Appelli e cortei contro i divieti antismog: «Non possiamo cambiare mezzi ogni 3 anni»

Ma traslocatori, trasportatori, aziende di spurghi, una parte degli ambulanti – e con loro la Lega che ieri ha incontrato le delegazioni e invita «al prossimo confronto anche il sindaco Beppe Sala» – aggiungono che le misure per affrontare un macro problema «vanno prese con buonsenso e oltre alla sostenibilità ambientale va considerata quella economica. Area B rischia di uccidere tantissime imprese».

Il 25 febbraio si accenderanno le prime 15 telecamere antismog, quelle che da via Anassagora a Rogoredo, Mecenate o Feltrinelli controlleranno (e multeranno) le auto diesel fino a Euro 3 e quelle a benzina Euro 0. Contributi e deroghe concesse dal Comune vengono giudicate insufficienti o tagliano fuori un’ampia fetta di imprese. Tra le categorie più infuriate ieri all’incontro promosso dall’onorevole e capogruppo della Lega in Comune Alessandro Morelli, il consigliere comunale e regionale Massimiliano Bastoni e quello comunale Gabriele Abbiati c’è quella dei traslocatori. Il presidente di Federtraslochi Giovanni Grillo fa presente che mezzi di media grandezza con piattaforma gru «costano tra i 400/500mila euro, percorrono al massimo 20-25 chilometri al giorno poi rimangono posteggiati. Il piano di ammortamento è di oltre 15 anni. Anche volendo il mercato non è pronto ad offrire sistemi ecologici alternativi, sfido a comprare un piccolo furgone a metano, sono così pochi che non li puoi nemmeno ordinare. Ma chi ha investito su questi grossi camion diesel pochi anni fa dovrebbe già rottamarli? Il Comune non può cambiare le regole ogni 4 o 5 anni, così possiamo solo chiudere. E il nostro parco auto Euro 6 è già svalutato, solo l’Egitto ce lo comprerà ancora». Anche il rappresentante di autotrasporti Facchini (che riferisce pure i casi delle aziende di spurghi) fa presente che «la spesa per mezzi del genere si ammortizza in 20 anni e i filtri antiparticolato danno pessimi risultati, dovremmo andare ogni due per tre in officina a farli pulire».

 Marco Colombo, rappresentante di Federtraslochi e autotrasportatori italiani, puntualizza che la categoria ha chiesto aiuto a tutti i partiti ma solo la Lega ha risposto, «non si parli di strumentalizzazione politica, parliamo con tutti. Abbiamo partecipato a tutti i tavoli in Comune con spirito costruttivo e portato idee, il problema del pm10 è complesso ma in una città e una regione attraversata da milioni di auto e camion al giorno, con tangenziali che sembrano autostrade, non si può risolvere il problema smog con Area B e far pagare il prezzo solo alle imprese milanesi. E non si possono mettere sullo stesso piano furgoni Euro 3 che fanno 50/60 consegne al giorno e i traslocatori che pagano la tassa di occupazione e percorrono magari due chilometri al giorno. Faccio inoltre presente che i bandi che assegnano contributi per sostituire i mezzi escludono le imprese per conto terzi, dai traslocatori ai trasporti professionali». Si aggiungono gli ambulanti di Ana Lombardia che mercoledì sfileranno in corteo coi mezzi da Porta Venezia a viale Papiniano. «Invitiamo il sindaco ad un confronto con le categorie – afferma Alessandro Morelli -. Area B è un’iniziativa disequilibrata, nessuno vuole fare battaglia per non difendere l’ambiente ma questo piano va sospeso e rivisto perchè così uccide le imprese. Ragioniamo su un piano antismog regionale usando buonsenso». Se l’intenzione di Sala è quella di rallentare l’economia milanese ci sta riuscendo».

 – Sab, 15/12/2018 – 10:20 (da ‘il Giornale’)

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